E’ una di quelle cose di cui difficilmente vi parlerebbe una guida, o che con scarsissima probabilità un tour operator inserirebbe in un soggiorno di una settimana. Eppure è una delle poche, incredibili strutture che racconta Parigi al pari dei suoi monumenti più celebri. Lo fa mettendo in evidenza, proprio come farebbe la Tour Eiffel, o un angolo di Montmartre, o il quartiere Montparnasse, le gigantesche potenzialità e insieme gli enormi limiti di una città dal passato glorioso e dal presente non proprio limpidissimo.
Si tratta della “Petite Ceinture”, la grande linea ferroviaria abbandonata e inaugurata nel 1852 per collegare le cinque stazioni principali all’interno delle fortificazioni della città. Da anni a Parigi si discute di cosa farne di questa Petite Ceinture, e se le idee non mancano, a mancare, a quanto pare, è l’accordo della politica. Intanto, però, il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, ne ha appena inaugurato un nuovo tratto che, come buona parte dell’opera recuperata, è già stato riconsegnato nelle mani dei legittimi proprietari: i parigini. O, meglio, dei discendenti di quei parigini che, meno di due secoli fa, si sono fatti carico delle tesse sufficienti a vederla realizzata.
Lunga 32 chilometri, questa “piccola cintura” venne infatti inizialmente utilizzata per il trasporto delle merci e in seguito delle persone: col tempo le stazioni realizzare sull’arteria divennero 30 e all’epoca della Rivoluzione industriale la linea era comunemente utilizzata dagli abitanti della Ville Lumière. Nel 1900, in occasione dell’Esposizione universale di Parigi, arrivò a trasportare qualcosa come 39 milioni di persone. Negli anni successivi la Petite Ceinture fu progressivamente abbandonata e sostituita dalle automobili e dalla linea metropolitana, fino a chiudere definitivamente nel1934. Da allora è abbandonata. O, per meglio dire, “diversamente utilizzata”. Dalla sua chiusura ad oggi, infatti, questa rete ferroviaria è stata “invasa” da oltre 200 specie di piante e 70 specie di animali ed è per lo più inaccessibile o comunque difficile da raggiungere.
Negli ultimi anni sono nati molti progetti, portati avanti dagli amministratori locali e dagli abitanti della zona, per riqualificare in qualche modo la Petite Ceinture: per esempio alcune vecchie stazioni sono state convertite in bar e ristoranti. Molti invece si augurano che venga conservata così com’è, per conservare parte dell’eredità di Parigi.
Ma intanto Anne Hidalgo va avanti. Dopo la presentazione, martedì scorso, dell’ultimo tratto “reso” ai cittadini, il sindaco di Parigi porterà l’intero progetto dell’opera all’attenzione del Consiglio di Parigi in programma lunedì e martedì prossimo.