Lo avevano minacciato a più riprese, con le buone e poi anche con le cattive. Promettendo sanzioni per i trasgressori, e mettendo a disposizione dei collaborazionisti strumenti alternativi e tutto sommato accettabili. Ma in entrambi i casi, le strategie del Comune di Parigi di contrastare l’odioso e crescente fenomeno dei “lucchetti dell’amore” sono fallite miseramente.
Così dal primo giugno scorso l’amministrazione parigina ha deciso di usare il pugno di ferro contro gli innamorati di tutto il mondo e quel viziaccio orribile di legare un “cadenas”, un lucchetto, sulle griglie di uno dei più celebri e romantici ponti parigini, il Pont des Arts appunto, a testimonianza della propria promessa d’amore eterno. Una scelta dovuta a ragioni di decoro, non c’è dubbio, ma soprattutto di sicurezza.
Le tonnellate di sovrappeso cui per anni sono stati sottoposti i ponti di Parigi, e in particolare il Pont des Arts, a Parigi, hanno finito per compromettere la staticità e la tenuta stessa di queste opere centenarie mettendo per di più in serio rischio l’incolumità di cittadini e turisti. Il timore di conseguenze catastrofiche, insomma, non era soltanto uno spauracchio che l’amministrazione della capitale francese andava sbandierando per fare leva sul buon senso delle coppiette di ogni latitudine. Era un pericolo reale, come dimostrano i provvedimenti di questa settimana.
Da lunedì, infatti, una squadra di operai lavora ininterrottamente per rimuovere una dopo l’altra le decine di griglie del Pont des Arts – e annessi lucchetti dell’amore, per rimpiazzarle con delle più suggestive e deterrenti paratie di vetro. Un’operazione che richiederà almeno tutto il mese di giugno, secondo i calcoli dell’amministrazione, che nel frattempo ha pensato si “occupare” lo spazio un tempo storpiato dall’immagine dei lucchetti con delle lastre in alluminio personalizzate da diversi artisti di strada.
Certo, anche questa soluzione temporanea può non incontrare i favori di tutti, ma senz’altro, almeno questa, è una forma d’arte universalmente riconosciuta.