martedì, Dicembre 3

E’ una delle chiese meno note e al tempo stesso una delle più belle che Parigi abbia da mostrare. Nel cuore della vera borghesia parigina, vale a dire VIeme arrondissement, Saint Sulpice è una di quelle tappe che davvero non possono mancare nell’elenco di “cose da vedere” se si sceglie Parigi come meta per un week end fuori dai confini italiani.

Una immagine della facciata esterna della Chiesa di Saint Sulpice, vista dall’omonima piazza.

Le mille ragioni che giustificano una visita di questa incantevole Cattedrale, si possono condensare probabilmente tutte nella straordinaria facciata che domina l’omonima piazza. L’impatto con questo “gigante buono” è di quelli che lasciano il segno, grazie soprattutto alla prospettiva, in cui domina la profondità, e poi al marmo, elemento centrale e ricorrente, e che insieme al legno dona una eleganza e una dose incredibile di suggestione a questo luogo incantevole.

Iniziata nel 17esimo secolo (ma in realtà già nel 12esimo c’era traccia di una piccola chiesa nei luoghi dove oggi sorge l’attuale edificio) la storia di Saint Sulpice è davvero controversa, fatta di morti, di veti, di intrighi, di povertà (basti pensare che i lavori di realizzazione sono stati interrotti per decenni a causa della scarsità di risorse e ripresi soltanto nella metà del 1800. Ma se la facciata merita una pausa da trascorrere tutta col naso all’insù, l’interno dell’edificio non è certamente da meno. Su tutto, merita una menzione l’interno della cupola in stile Rococò – in totale contrasto col resto della Chiesa – che si erge proprio al di sopra della Cappella della Vergine, una delle meraviglie di Saint Sulpice.

Il grande organo che sovrasta la porta di accesso della chiesa.

Benché si erge sul fondo della Chiesa, proprio alle spalle dell’altare, questa è sempre esposta al sole, grazie ad un ingegnoso gioco di luce. Anche se non siete appassionati del genere, troverete sicuramente il modo di restare a bocca spalancata anche davanti il maestoso (questo termine si usa molto spesso a sproposito, questa non è davvero una di quelle volte lì) organo in legno che sovrasta l’ingresso della cattedrale. Una autentica meraviglia.

La ricchezza del pulpito costruito interamente in quercia e marmo vi donerà poi un colpo al cuore, come non mancherà sicuramente di incuriosirvi lo gnomone (la meridiana) che intarsiato nel pavimento attraversa tutta la Chiesa e taglia completamente in due l’altare. Voluto nel 18° secolo allo scopo di fissare con precisione la data della Pasqua, data simbolo del Calendario cristiano, di questo gnomone (proprio lui, quello di Saint-Sulpice) si parla nel best seller di Dan Brown Il codice da Vinci. Per non farle mancare proprio niente, insomma..

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