giovedì, Novembre 21
Una bella immagine di “Teseo e il Minotauro” al Jardin de Tuileries

Sono tante, belle, e quasi tutte a cielo aperto. Sono le sculture di Parigi, e rappresentato una parte significativa del patrimonio storico e culturale dell’unica capitale al mondo in grado di vantare l’appellativo di “città-museo”.

Si dice da queste parti che non c’è quartiere a Parigi che non nasconda un tesoro, nel senso non soltanto strettamente economico del termine, ma proprio culturale, artistico e di bellezza. Un capitale intangibile in grado tuttavia di richiamare milioni e milioni di turisti ogni anno. Per questo sempre più gruppi in visita da queste parti decidono, nell’economia della loro vacanza parigina, di consacrare metà giornata proprio alla scoperta di queste bellezze, diciamo così, da strada.

Eh già, perché il piccolo tour che oggi vi proponiamo anche noi, e che fa parte dell’elenco infinito delle visite che le nostre guide italiane è in grado di offrirvi, non prevede nessuna sosta in nessun museo della capitale. Il nostro viaggio alla scoperta delle più belle sculture della Ville Lumière si svolge infatti tutto all’esterno, in quella dimensione urbano-museale che solo Parigi sa regalare. 

Polifemo, ritratto nella Fontana de Medici, che sovrasta Aci e Galatea

Quattro tappe, a nostro avviso le migliori, per lasciarsi incantare dalla Parigi “di marmo” e da quel viaggio alla scoperta delle più belle sculture della Ville Lumière. Prima sosta, senza dubbio: Jardin de Tuileries. Nel più grande giardino che si estende proprio nel cuore della capitale francese, ogni cinque metri ci si imbatte in una statua. E non è davvero un modo di dire. Qui l’offerta di monumenti è pazzesca, se si pensa che siamo “solo” in un giardino. E comunque, in ogni caso, vale la pena starsene qualche secondo a testa in sù. Dev’essere per il fatto che si estende tra il più importante museo parigino e quello più caratteristico, ovvero il Louvre e l’Orangerie, e che si affaccia giusto davanti il Musée D’Orsay per giustificare questa influenza incredibile. Ad ogni modo qui si trovano autentici capolavori della scultura di diverse epoche. E’ il caso senza dubbio de “Il centauro Nesso che solleva Deianira”, un’opera da rimanere a bocca aperta che fa bella mostra di sé proprio all’interno del Jardin de Tuileries. Sempre qui si trova “Teseo e il Minotauro”, altro grande capolavoro visibile al Tuileries.

Ma a neanche una manciata di chilometri dalla Senna, c’è il Jardin du Luxembourg, una delle perle del quartiere latino e tra i posti di Parigi preferiti dalle nostre guide italiane. All’interno di questo parco incantevole, un tempo dimora della famiglia reale, si trova la Fontana de Medici, al centro della quale, titanica, si staglia la statua di Polifemo, il ciclope figlio di Zeus, che sorveglia geloso le sagome innamorate di Aci e Galatea. Un’opera che parla molto italiano e che rapisci ogni anno milioni di turisti da ogni angolo del mondo. Un autentico gioiello da inserire assolutamente nel nostro viaggio alla scoperta delle più belle sculture della Ville Lumière.

Ecco invece le “Ninfe de la Neva con le armi della Russia” del Ponte Alessandro III

Ultima tappa: Ponte Alessandro III, un capolavoro in stile Art-Deco, realizzato in occasione dell’esposizione universale ospitata da Parigi nel 1900 e che congiunge la Senna nel tratto che divide l’esplanade des Invalides al Grand e Petit Palais, anche loro “perle” ultimate per l’esposizione che salutò l’inizio del XX Secolo. Ebbene, sui due lati del ponte (il primo a volta unica ad attraversare la Senna da parte a parte) si stagliano queste due opere in bronzo, di una bellezza senza rivali, dal titolo “Le Ninfe della Néva con le armi della Russia”.  Piccolo segreto, che le nostre guide non mancheranno di ricordarvi, qualora scegliate di concedervi una passeggiata di cultura e relax in loro compagnia, sul lato destro del Ponte Alessandro III (guardando Les Invalides), tra il braccio e la testa di una delle due ninfe si gode una vista della Tour Eiffel che vi farà venire voglia di prendere immediatamente la macchina fotografica. Non ci credete? Peggio per voi.

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