Le Bateau Ivre: a Parigi la poesia si fa sui muri. No, nessun modo di dire. Nessuna ironia: è tutto vero. Ed è con tutta probabilità una delle cose più suggestive e romantiche che vi capiterà di vedere a Parigi in compagnia delle nostre guide italiane.
Perché i “viaggi nei viaggi” alla scoperta della capitale francese che vi proponiamo, in fondo, sono questo: un concentrato di cultura e poesia e svago e di tutta la bellezza di cui Parigi è capace, da riuscire a far stare nel tempo, spesso un fine settimana, di una passeggiata fuori porta.
E questa volta il percorso che vi proponiamo è quello che porta dritto dritto ad una autentica chicca che i nostri accompagnatori italiani a Parigi custodiscono gelosamente: Le Bateau Ivre. L’opera struggente di Arthur Rimbaud, scritta nel 1871 all’età di 17 anni, è infatti da qualche anno una vera e propria opera d’arte a cielo aperto, un poema murale dipinto sulla parete esterna dell’istituto delle finanze francesi, al 4 di rue Férou, a due passi dalla meravigliosa cattedrale di Saint Sulpice. Uno spettacolo assoluto per gli occhi e per lo spirito. Già, ma perché proprio rue Férou?
Perché è a due passi da quella via, e più precisamente a l’angolo tra le vie Bonaparte e du Vieux-Colombier, che il 30 settembre 1871, un giovanissimo Arthur Rimbaud, recitò per la prima volta il suo poema Le Bateau Ivre (la barca ubriaca). Fu in occasione di una cena al ristorante Denogeant, oggi scomparso, davanti a una platea di letterati tra i quali il suo maestro (e amante) Paul Verlaine. E proprio a Verlaine sono rivolti i versi struggenti di questo poema che racconta la storia di una barca (le bateau) che scossa dalla forza di una tempesta improvvisa perde il solo equipaggio e resta a vagare sola, alla deriva, per anni, in balia della corrente. Una metafora suggestiva del sentimento di forte trasporto che Rimbaud volle proclamare pubblicamente davanti al suo amato maestro.
Ma una volta giunti sotto il muro che oggi ospita la trascrizione dipinta a mano del poema di Rimbaud, ai più attenti non sfuggirà di certo la vera particolarità di questa opera d’arte urbana che conferma, una volta di più, il mito di Parigi città più romantica del mondo: il verso della scrittura. Già perché questo poema, che prende quasi l’intera facciata del muro, si legge da destra verso sinistra. E non, come vuole la regola, da sinistra verso destra. Il perché? Semplice. Nella testa di chi volle l’opera non lontano dal punto in cui fu proclamata quasi 150 anni fa, quel giorno, il vento soffiava da destra verso sinistra. E dunque le parole giunsero per la prima volta in rue Férou seguendo esattamente quella direzione lì.