“La settimana più calda degli ultimi 14 anni” titola in prima pagina una delle tante free press in distribuzione nella metro parigina. E in effetti quella che si è aperta lunedì rischia davvero di passare alla storia come una delle settimane più torride che Parigi abbia mai conosciuto. I meteorologi che in questi giorni sono tornati a fare la loro comparsa nelle tivvù e sui giornali di tutta la Francia si sbracciano per ricordare che un clima così torrido “non si vedeva dai tempi di Chirac” (a quanto pare da queste parti ogni cosa sembra essere legata alla politica).
Un piccolo di calore che promette di far arrivare il termometro fino a 40 gradi (una specie di miracolo, se avete idea di che razza di città sia Parigi) e che rappresenta una seria minaccia soprattutto per chi crede che tanto caldo debba piuttosto essere considerato come una benedizione. E’ il caso naturalmente dei milioni di turisti che ogni giorno transitano nelle strade, sotto i monumenti, dentro i musei della Ville Lumière per godersi la città bacia da un sole inusuale, magnifico, ma anche altrettanto pericoloso. Per questo dal Comune di Parigi stanno pensando di lanciare, proprio a partire da questa settimana, una speciale campagna di sensibilizzazione e aiuto per i turisti che, in caso di emergenza, possano aver bisogno di aiuto.
Dal canto nostro, invece, quello che ci sentiamo di fare è ricordare una volta di più, a chi è in partenza per Parigi e per quanti pensano di inserirla tra le mete vacanziere di questa stagione, che la straordinarietà di una città la si misura anche dalle opportunità che offre quando, per le più impensabili ragioni, è sconsigliabile seguire i percorsi turistici tradizionali.
Nel caso di Parigi, questa bellezza si traduce nelle incredibili passeggiate immerse nel verde e nella cultura offerte dai tanti giardini, dalle innumerevoli gallerie coperte e dai tanti passaggi segreti che questa città ospita e che di rado sono scoperti dal grande pubblico proprio perché meno frequentati. Qualcosa che, non molto tempo fa, vi abbiamo raccontato parlandovi del “problema” opposto: vale a dire come godersi Parigi in un giorno di pioggia. L’itinerario, infatti, si presta perfettamente anche ad occasioni come queste. Perché la bellezza di gallerie ed angoli che rimandano ai tempi della Belle Epoque, valgono decisamente di più che una brutta insolazione.