sabato, Novembre 23

Con due milioni di visitatori l’anno il Cimitero di Père-Lachaise è una delle mete più conosciute di Parigi, al pari di Notre Dame e dell’Arc De Triomphe: situato su una collina nella zona est della città (XX arrondissement) con i suoi 47 ettari di terreno (e oltre settantamila tombe) è certamente uno dei cimiteri più estesi al mondo ed una delle aree verdi più grandi della capitale dopo i Bois di Boulogne e Vincennes (ospita più di 6000 alberi, molti dei quali secolari).Il suo fascino è indescrivibile! Probabilmente l’ atmosfera che traspare dal cimitero racchiude tutte le sensazioni più nascoste di tutti noi: la pace che si respira è la stessa che possiamo sentire in tutti i cimiteri che visitiamo, anche nel piccolo cimitero di paese; però quì abbiamo la sensazione della grandezza della morte che tutti unisce nello stesso destino. I grandi della terra, le stelle dello spettacolo, gli artisti più rinomati; ” Ricordati che devi morire” come nel film con Troisi e Benigni! Faceva ridere ma è una delle poche certezze che abbiamo. Altra cosa che traspare è la senzazine di Infinito: della Vita Eterna dopo la morte. Per questo  è difficile pensare a Père-Lachaise come ad un cimitero: superato l’ingresso, passeggiando tra le lapidi ci accorgiamo con stupore (ed una buona dose di emozione) di percorrere un affascinante e suggestivo percorso a ritroso nel tempo attraverso quei personaggi che hanno scritto la storia non solo di Parigi e della Francia ma del mondo intero. Sono tante infatti le personalità le cui spoglie riposano a Père-Lachaise: artisti, scrittori, musicisti, politici, ed intellettuali. Alcuni di questi sono italiani (Vincenzo Bellini, Gioacchino Rossini, Luigi Cherubini, Amedeo Modigliani, Cino Del Duca). Père-Lachaise è stato uno dei primi cimiteri civili di Parigi, sorto sui terreni di proprietà di François de La Chaise (noto come Père La Chaise), un gesuita  che era stato confessore del re di Francia Luigi XIV.

Père-Lachaise, antesignano del moderno cimitero, nasce in seguito all’editto di Saint Cloud emanato da Napoleone nel 1804 che vietava, per motivi di igiene pubblica, la sepoltura nei centri abitati: fino ad allora infatti i defunti venivano seppelliti all’interno delle chiese o nel poco terreno circostante con rischio di gravi epidemie per tutta la popolazione. La Francia fu la prima in Europa ad adottare queste misure (che in principio trovarono molti oppositori), misure che vennero poi estese ad altri paesi. Così Père-Lachaise venne inaugurato quello stesso anno ma fu solo nel 1815, quando l’amministrazione cittadina decise di trasferirvi le spoglie di alcune illustri francesi (primo fra tutti Moliere, poi Jean De La Fontaine e la coppia di sfortunati amanti Abelardo ed Eloisa) che i parigini accettarono di buon grado di far seppellire qui i propri defunti e ben presto  Père-Lachaise diventò simbolo di ricchezza e prestigio.

Père-Lachaise ha cinque ingressi ed il principale si trova in Boulevard de Menilmontant; con le sue stradine acciottolate, i vialetti alberati immersi nel silenzio ed i pendii terrazzati è una vera e propria “città dei morti”, un intricato labirinto nel quale è facile perdersi, tanto che individuare le tombe più famose può essere complicato: meglio quindi munirsi di una piantina che viene offerta gratuitamente all’ingresso. La maggior parte dei defunti illustri riposa in tombe piuttosto anonime e sobrie ma non mancano quelle più ricercate e di grande bellezza architettonica. Tra le tombe più visitate ricordiamo quella di Fryderyk Chopin, dove i connazionali del compositore lasciano spesso fiori bianchi e rossi, come la loro bandiera. Quella di Oscar Wilde, abbellita da una statua di Jacob Epstein che raffigura una sfinge (ahimè mutilata!). Lo scorso anno le autorità francesi hanno provveduto a proteggerla con una teca in vetro dopo che per anni le sue ammiratrici vi hanno lasciato impresse tracce di rossetto per i tanti baci destinati al ricordo del geniale scrittore. La tomba di Jim Morrison, cantante dei Doors, morto prematuramente a Parigi all’età di 27 anni, oggi presidiata dalla sicurezza perché in passato i suoi fans amavano lasciarvi scritte e graffiti che l’hanno deturpata. Poi ancora Honorè De Balzac, Eugène Delacroix, Allan Kardec (fondatore dello spiritismo), Victor Noir (un giornalista assassinato giovanissimo da un discendente di Napoleone, la cui statua appare consumata nelle sue parti intime  perché, si dice, abbia grandi poteri contro la sterilità….), il grande Georges Bizet, il poeta Guillaume Apollinaire, Marcel Proust, la danzatrice americana Isadora Duncan, Sarah Bernhardt, Colette, la celebre cantante Édith Piaf, la divina Maria Callas, Marcel Camus, Simone Signoret e Yves Montand, due grandi del cinema francese.

Tra i monumenti ricordiamo l’imponente Ossario che si trova all’ingresso, dove vengono conservati i resti che provengono dalle tombe abbandonate; alcune sculture dedicate alle vittime dei campi di concentramento. Infine, particolarmente toccante perché riporta alla memoria una delle pagine più sanguinose della storia di Parigi è il Mur des Federès (Muro dei Federali) davanti al quale nel 1871 vennero fucilati ben 147 militanti della comune parigina e poi gettati insieme ai resti di altri combattenti in una fossa comune. Lo stesso uomo che ordinò l’esecuzione, Adolphe Thiers, è sepolto nel cimitero di Père-Lachaise. Ancora oggi il Mur des Federès rappresenta un luogo di commemorazione per la sinistra storica francese.

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