Mille e cinquecento imbarcazioni, ogni anno, da oltre ventisei paesi del mondo. Centottanta posti barca e quasi due secoli di storia alle spalle. Bastano questi numeri per fare di Port de l’Arsenal una delle più affascinanti – e sconosciute – perle della Ville Lumière. Realizzato nel 1825 per volontà di Napoleone Bonaparte, quello che resta oggi di questo scalo marittimo nel cuore di Parigi, è la riedizione adattata a scopi turistici del porto pensato per servire l’impero in termini commerciali e di difesa del territorio.
L’ultima e lunghissima ristrutturazione, completata soltanto nel 1983, ha infatti permesso di trasformare questo porto-canale in una sorta di passerella d’acqua parallela a quella decisamente più inflazionata della Senna. Perché in effetti Port de l’Arsenal si presta benissimo a passeggiate di questo genere. Anzi, proprio a seguito delle opere di ristrutturazione e messa in sicurezza del secolo scorso, la traversata del Canal Saint Martin – di cui Port de l’Arsenal è origine – è stata resa ancora più suggestiva. In buona parte grazie anche agli oltre due chilometri di tratta completamente ricoperti, e che permettono di vivere una esperienza unica: come una specie di passaggio fisico tra le secrete della storia.
Il tragitto prevede infatti il transito proprio sotto le fondamenta di alcune delle più importanti vie e piazze di Parigi. A cominciare proprio dalla vicinissima Place de la Bastille. Immersi nel buio di questo affascinante tunnel in pietra, dove l’unica fonte di luce è rappresentata dagli oblò posti sulla sommità di questa “grotta artificiale”, non sarà difficile immedesimarsi nei tanti Parigi che, in piena rappresaglia, “presero in prestito” quelle stesse acque per portare a termine la propria rivolta contro i monarchi del tempo.
Famoso è infatti il tentativo, datato 1871, di distruggere la Colonna di Luglio (il simbolo sorto su Place de la Bastille dopo la presa del 1789 e la sua successiva distruzione) facendola saltare con una chiatta lanciata proprio in quella zona di canal Saint Martin carica di carburante ed esplosivi. Finiti i due chilometri di traversata quasi sotterranea, si ritorna alla luce. Quella sufficiente per rendersi conto della meraviglia che sa essere questo canale che bagna Parigi e che è preso d’assalto dai parigini in vena di pic-nic e romanticherie.