A Montmartre torna la festa della vendemmia, cinque giorni in cui la collina più famosa di Parigi torna alle proprie origini. Sì perché oggi dici Montmartre e pensi agli artisti. Dici Montmartre e pensi al romanticismo. Dici Montmartre e pensi alla Basilica del Sacro Cuore. Eppure, se dici Montmartre, dovresti sapere che dici anche vino. E, per di più, uno dei più antichi ad essere serviti sulle tavole di Parigi.
Già perché quella che oggi siamo abituati ad identificare come la collina che offrì un tetto – sia pure sgangherato – agli squattrinati artisti a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, e che ospitò il martirio di numerosi cattolici del Sedicesimo secolo, è stata in realtà da sempre la periferia, la campagna, il terreno fertile a due passi dalla capitale francese. Per quanto sia difficile immaginarlo, infatti, quello che oggi è uno dei quartieri più celebri della capitale per il fermento culturale che lo contraddistingue, un tempo non era che campagna allo stato puro. E in quanto tale una importante fonte di approvvigionamento per ogni genere alimentare, tra cui la farina, data la presenza di piccoli appezzamenti di grano e diversi mulini per la lavorazione, ma soprattutto per il vino, che veniva prodotto con le uve raccolte nei numerosissimi vigneti della più celebre “Butte” (collina, in francese) di Parigi.
Per questo a Montmartre, ancora oggi, rivendicano con orgoglio il proprio passato di “vigna della capitale”. Al punto che da oltre ottant’anni si celebra, ogni anno, la grande Festa della vendemmia, uno degli appuntamenti più attesi della collina parigina, in grado di accogliere ad ogni edizione qualcosa come oltre 500mila persone divise nei cinque giorni della festa. E il 2015 non farà eccezione.
Dal 7 all’11 ottobre prossimo, infatti, Montmartre si veste a festa per la sua 82esima edizione della kermesse. Cinque giorni di grande spettacolo, capaci di richiamare turisti da ogni angolo dell’Europa, e nei quali il piccolo quartiere della capitale francese celebra con orgoglio le proprie tradizioni. Una serie infinita di appuntamenti è in programma per tutto l’arco dei cinque giorni, nei quali ogni piccola via e piazza del quartiere si trasforma ed ogni cosa parla di vino.
E neanche uno qualsiasi. Ma il più antico della Ville Lumière.