L’Avenue degli Champs Elyseés (nella traduzione italiana il Viale dei Campi Elisi) è la “più bella strada del mondo” come amano definirla i parigini: un lungo viale alberato che si snoda per circa due chilometri tra Place de la Concorde e l’Arc de Triomphe. L’Avenue degli Champs Elyseés si trova in una delle più trafficate ed esclusive zone della capitale francese (VIII arrondissement) e costituisce la spina dorsale del Voie Triomphale (Via Trionfale), l’asse storico che lungo i suoi 9 chilometri racchiude i più importanti monumenti di Parigi. Pensate che da Place De l’Etoile, dove si erge l’Arc de Triomphe,…
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Con due milioni di visitatori l’anno il Cimitero di Père-Lachaise è una delle mete più conosciute di Parigi, al pari di Notre Dame e dell’Arc De Triomphe: situato su una collina nella zona est della città (XX arrondissement) con i suoi 47 ettari di terreno (e oltre settantamila tombe) è certamente uno dei cimiteri più estesi al mondo ed una delle aree verdi più grandi della capitale dopo i Bois di Boulogne e Vincennes (ospita più di 6000 alberi, molti dei quali secolari).Il suo fascino è indescrivibile! Probabilmente l’ atmosfera che traspare dal cimitero racchiude tutte le sensazioni più nascoste…
L’aristocratica Place Des Vosges, nel cuore del Marais, è senza dubbio la più bella piazza di Parigi: realizzata secondo lo schema della piazza chiusa colpisce subito l’osservatore per la sua elegante simmetria. Oltrepassata la cancellata d’ingresso la visione d’insieme è davvero regale: la piazza è costituita da trentasei edifici (nove per ciascuno lato) quasi identici, che si ergono lungo tutto il perimetro con le belle facciate dai mattoni rosa, alternate alla pietra chiara che contrasta con gli scuri tetti di ardesia. Fanno eccezione i due imponenti padiglioni reali che segnano l’ingresso alla piazza da sud (quello del re) e da…
Il Marais (la Palude) sorge sulla rive droite della Senna, laddove in età medievale esistevano acquitrini e paludi. Comprende gran parte del III e IV arrondissement ed è delimitato ad ovest dall’Hotel de Ville, a sud dalla Senna, ad est da Place de la Bastille e a nord da Place de la République. Conserva intatto l’originario nucleo storico cittadino (che è ancora possibile vedere nell’impianto medievale delle sue strette vie) in quanto non fu coinvolto nel processo di modernizzazione urbanistica del Barone Hussmann che nell’ottocento, sostenuto dalla politica di Napoleone III, trasformò profondamente il volto di Parigi (pensiamo ai grandi…
Vivere a Parigi, nel racconto di una italiana La prima volta che sono andata a Parigi avevo dieci anni: era il mio primo viaggio all’estero ma pensai bene di rovinarmelo (e di rovinarlo alla mia famiglia) beccandomi un virus che mi faceva vomitare qualunque cosa ingerissi; durante la vacanza non solo guardavo disgustata qualunque cosa dall’aspetto vagamente commestibile (mentre gli sciovinisti camerieri dell’albergo guardavano sprezzanti me, bambina italica che non apprezzava le prelibatezze transalpine), ma rimasi bloccata a letto, precludendomi così itinerari turistici,escursioni e gite. Per anni il ricordo di quella terribile vacanza mi ha portata a sviluppare una sorta…
Che cosa è una mostra? È la domanda che pone il percorso del Piccolo Palazzo, dedicato alla Parigi del 1900,: la Parigi dell’esposizione universale, con i suoi 50 milioni di visitatori, vetrina del mondo, capitale della pittura, della scultura, della moda, della modernità, della metropolitana, della notte, dell’universo. Ma possiamo considerarla un’esposizione? Si può dire di si, dal momento in cui si hanno opere illustrate di un Degas, Renoir o Cézanne, alcune sculture di Rodin, dei manifesti di Mucha e, per lo scenario, un pugno di immagini dei fratelli Luce o di Atget. Anche se si ha l’impressione di vivere…
I parigini salutano molto. Molto più di noi italiani. Mi è capitato di essere ripresa da una sconosciuta signora a cui non avevo rivolto il buongiorno entrando in ascensore. Un problema è tuttavia rappresentato dal classico “bonjour”: a scuola ci insegnano che si utilizza per augurare il buongiorno e quindi fino ad una certa ora della giornata; dopo questa certa ora si usa il “bonsoir”. I francesi, purtroppo per noi, utilizzano “bonjour” anche nel senso di “salve” e questo complica le cose: capita infatti di rivolgersi a qualcuno alle sei di sera con un gagliardo “bonsoir!” e di sentirsi rispondere…