domenica, Dicembre 22
Piazza Saint-Denis, dove nel Medioevo riposavano le spoglie dei reali francesi dell’epoca

C’è stato un tempo in cui Parigi non era Parigi. O, meglio, non ancora Parigi. Cioè, per essere chiari, non era la Parigi che conosciamo oggi. Quella uscita solo dopo la “rivoluzione Hausmanniana” (1852-1869), che ne ha cambiato per sempre i connotati, la storia e in più ha contribuito a farne il monumento mondiale del romanticismo grazie ad un patrimonio di bellezza da togliere il respiro.

Ecco, sì, c’è stato un tempo così. E quel tempo lì, era il medioevo. Un periodo storico che ha lasciato tracce indelebili nell’evoluzione di Parigi (che all’epoca, tra le altre cose, non si chiamava neanche così, ma Lutezia) e che andiamo a scoprire oggi in questo “viaggio nel viaggio” che vi proponiamo alla scoperta del periodo in cui Parigi… non era Parigi.

Un dettaglio architettonico della chiesa di Saint-Eustache

Ormai la formula dei nostri percorsi dovreste conoscerla bene: vi offriamo due, tre spunti da seguire e vi proponiamo di arricchirli con storie e aneddoti che le nostre guide italiane a Parigi hanno raccolto nei loro molti anni di residenza nella capitale francese. Un patrimonio di conoscenza, di piccole e grandi storie di questa città, che è poi quello che ci permette di offrire un servizio “diverso” dalla semplice guida turistica, in quanto molto più vicino alla vera e propria passeggiata in compagnia di un amico fidato con cui scoprire la città, e quindi i suoi segreti, e quindi le sue tante curiosità, le sue tappe imperdibili e, possibilmente, poco “a portata di turista”.

Ecco, stavolta il viaggio nel viaggio sarà articolato intorno alle tappe che ci ricordano, a distanza di migliaia di anni, del passaggio dei nostri antenati medievali nella capitale francese. Perché insieme alla magia di Montmartre, o la suggestione capace di regalare la città se vista di giorno e di notte, o le classiche tappe obbligate (come quella al quartiere latino), Parigi ha ancora molto da offrire. E da molto, moltissimo tempo.

Una delle due “maison à colombages” superstiti. Dall’immagine è ben visibile l’intelaiatura a traliccio tipica del medioevo

Pochi, infatti, compresi gli stessi parigini, sanno che a due passi dal cuore pulsante della città, ovvero nel Primo Arrondissement, proprio accanto al nuovo centro commerciale di Les Halles, ci cela uno dei più antichi cimiteri reali della città. Direzione rue Saint-Denis, una via che prende appunto il nome dall’antica basilica che da quelle parti era realizzata e sotto la quale, come era costume all’epoca, era stato edificato un cimitero. Ma non un camposanto come tanti. Quello infatti era il cimitero dove riposavano, intorno alla prima metà del 1300, i re che la Francia aveva conosciuto fino ad allora. Non a caso, proprio a due passi da lì, qualche annetto più tardi, trovò realizzazione uno dei monumenti simbolo della Parigi medievale: la basilica di Saint Eustache.

Secondo tappa di questo percorso “Quando Parigi non era Parigi”, rue François-Miron. E’ lì che, come una specie di edifici ormai completamente estinti, fanno bella mostra di sé i resti di due case dalla tipica intelaiatura a traliccio, prova indiscutibile della loro origine medievale. Due costruzioni il cui stato immacolato, visti gli anni, le intemperie, le guerre e le rivoluzioni che hanno dovuto attraversare, va considerato davvero come una specie di miracolo giunto fino ai giorni nostri. La quasi totalità di queste “maison à colombages”, infatti, presenti a Parigi dal medioevo fino alla metà dell’Ottocento, sono state rase al suolo anche loro per via dell’opera di ricostruzione della città voluta da Napoleone III e affidata al barone Hausmann.

L’esterno dell’Hôtel de Forney, residenza medievale del Marais

Infine, per assistere all’ultimo simbolo di questa fetta di storia parigina che affonda le proprie radici nel medioevo, bisogna spostarsi di un chilometro appena. Sponda quartiere ebraico del Marais. E’ qui che si trova l’Hôtel de Forney. Questa straordinaria realizzazione in mattoni è un vero e proprio gioiello nel quartiere che da sempre è considerato come una specie di città nella città. Oggi sede di una Biblioteca “speciale”, ovvero non accessibili a tutti, anche l’Hôtel de Forney va assolutamente ascritto a quel patrimonio inestimabile che fa di Parigi, oltre ad una delle città più incredibili d’Europa, anche quella in cui la Storia ha lasciato un numero inestimabile di tracce.

Una veduta interna del Hôtel de Forney
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