giovedì, Novembre 21
Il “Passe Muraille” di Montmartre

Ci sono miliardi di messaggi nascosti, ogni giorno, nelle pieghe delle nostre vite. Un universo di segnali più o meno importanti che sistematicamente ignoriamo presi dalla frenesia della routine quotidiana. A Parigi, però, qualcuno pare essersi divertito parecchio a seminare questi segnali davvero ovunque. Da nord a sud non c’è un angolo della capitale francese che non abbia qualcosa da spifferare. Così quello che facciamo oggi è svelarvi alcuni dei messaggi nascosti nelle strade di Parigi che fanno della Ville Lumiere capitale dell’amore, ma anche dell’enigma.

Prima tappa: Montmartre. Ma non perdete tempo sulla scalinata del Sacro Cuore, per quello ci sarà modo, più avanti. Anzi, se non volete perdere nessuno dei segreti della collina degli artisti più famosa al mondo, quello che vi consigliamo di fare è di contattarci per una passeggiata in compagnia di una delle nostre guide italiane. Ma fatelo dopo aver finito di leggere. Perché adesso bisogna andare di corsa nella piccola piazza Marcel Aymé. Una volta lì, non vi sarà troppo difficile riconoscere la sagoma di un uomo, elegantissimo, che sta uscendo… dal muro. Non a caso, quello, è il famoso “Passe Muraille” di Montmartre. Un’opera d’arte davvero suggestiva, voluta dall’attore Jean Marais per rendere omaggio all’amico scrittore Marcel Aymé, dal quale, appunto, la piccola e suggestiva piazza parigina prende il nome. Già, ma perché quest’uomo esce dal muro? In realtà non esce, ne è solo rimasto intrappolato. “Passe Muraille” è infatti un romanzo che racconta di un uomo che, in una sera come tante, scopre di avere il dono di attraversare i muri. Dopo essersene servito per questioni, diciamo così, di donne e d’argento, finirà per perderlo restando intrappolato all’interno di un muro. Perché a Montmartre? Perché è lì che viveva Aymé e perché quasi tutti i suoi romanzi sono ambientati nella splendida collina degli artisti di Parigi.

I segni ben evidenti in mezzo alla strada del luogo in cui veniva montata la ghigliottina.

E se vi dicessimo di stare alla larga da via Croix Faubin ci darete ascolto? No? Peggio per voi. E il perché vi sarà piuttosto visibile, attraversando la strada sull’attraversamento pedonale proprio davanti l’ex prigione della Grande Roquette. I segni che tagliano l’asfalto e che lo “marcano” in cinque punti precisi forse non dicono niente ai più giovani, ma c’è da scommettere che facciano venire i brividi ai tanti anziani che ancora vivono nella zona dell’11 arrondissement. Perché quei cinque “messaggi nascosti” non sono altro che il lascito di una delle ultime ghigliottine in funzione a Parigi. Su quei cinque punti ancora visibili nell’asfalto, veniva infatti posizionata la ghigliottina che affacciava proprio davanti alla prigione e dove, nottetempo, davanti a folle numerose di cittadini e mascalzoni (che seguivano da dentro il carcere le cerimonie di decapitazione) venivano giustiziati i colpevoli di reati gravi. Direte: d’accordo ma stiamo parlando di preistoria. E se vi dicessimo che l’ultima decapitazione fatta sul territorio francese risale al 1977!?! Ancora curiosi di passare su via Croix Faubin, allora?

Inserito nel pavimento davanti la Cattedrale di Notre Dame, ecco il “Punto zero delle strade di Francia”.

E se invece dovesse capitarvi di passare proprio sotto la Cattedrale di Notre Dame, e succederà, vedrete, prestate bene attenzione perché potreste piombare – è proprio il caso di dirlo – sul “punto zero delle strade di Francia“. Di cosa si tratta, e perché è lì, dovreste già saperlo, sempre che siate stati attenti in passato. In caso contrario, un ripasso vi farà bene. Anche perché si tratta davvero di uno dei “messaggi nascosti” più curiosi di Parigi.

Ultimo tra i “messaggi nascosti” nelle strade di Parigi di cui vogliamo parlare oggi, è quello che trovate sull’Ile de la Cité, proprio all’inizio di Quai de l’Horloge. In questo caso però non è per terra che dovete guardare, al contrario. Qui gli occhi vanno alzati, se non proprio al cielo, almeno ad altezza lampioni, o poco più su, per scoprire un autentico gioiello parigino, ovvero l’Horloge du Palais de la Cité, il più antico orologio di Parigi.

Il più antico orologio di Parigi. Datato 1371.

Basti pensare che il primo secondo, questo incredibile monumento al tempo, fatto realizzare su richiesta di Carlo V, lo ha scandito – tenetevi forte – nel 1371. Mille. Trecento. Settantuno. Quanto basta, insomma, per farne l’orologio più anziano della capitale. Oltre che uno dei tanti “messaggi nascosti” nelle strade di Parigi.

Solo alcuni che le nostre guide italiane conoscono e di cui infarciscono le passeggiate guidate nella Ville Lumiére.

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