Il lento ritorno alla normalità di Parigi passa soprattutto attraverso due aspetti: non lasciare che la paura prenda il sopravvento e accettare di modificare un poco le proprie abitudini attraverso la messa in atto di una serie di misure che il governo della città e le forze dell’ordine stanno introducendo a ritmi quotidiani. Misure in qualche caso inedite per la capitale, come del resto inedita è la portata degli eventi a cui Parigi si trova a dover far fronte, e che servono a garantire una graduale – e più sicura – ripresa della libertà individuale.
Libertà per i cittadini di Parigi, ma libertà anche per i milioni di turisti che malgrado i sanguinosi fatti di venerdì scorso non hanno smesso di vedere bellezza nella capitale francese e quindi di rinunciare a una vacanza da queste parti. Verso queste due categorie di persone sono concentrati gli sforzi e la scelta delle decisioni che in queste ore vengono assunte e che rappresentano in un certo senso la bussola rispetto a “cosa fare”, “come fare” e “che cosa è consentito e cosa no”.
E’ di questa mattina per esempio la notizia che è stato prolungato lo stato d’allerta per altri tre mesi. Vuol dire che fino alla fine del prossimo febbraio, Parigi, i parigini e chiunque deciderà di sceglierla come meta per una vacanza, dovrà adattarsi ad un regime di regole e piccoli divieti che, pur modificando appena qualche prassi quotidiana, mirano ad evitare nuovi allarmismi e, soprattutto, nuovi pericoli all’incolumità. Aperti come detto musei e centri di maggiore interesse della città (unica eccezione resta la Tour Eiffel, ma pare essere solo questione di ore), da oggi anche le sale da concerto, i cinema, e i teatri possono tornare a riprendere la propria regolare programmazione, sia pure con qualche novità. Le autorità hanno infatti deciso di prevedere misure di controllo strettissime per tutte le occasioni, come partite o concerti di band più o meno importanti, che superino i mille partecipanti.
Ma se da un lato questo clima comporta come detto l’introduzione di una serie di piccole misure di sicurezza che possono creare più che altro qualche problema logistico, o richiedere un po’ più di tempo rispetto a quello originariamente previsto, dall’altro consentono il regolare svolgimento di tutte le iniziative in programma nelle prossime settimane. Da lunedì prossimo, infatti, Parigi proverà ad entrare in punta di piedi nel clima natalizio. Il programma degli eventi, al momento, è stato confermato, sebbene sia stato preferito modificare alcune cerimonie (come la rituale accensione delle luminarie sugli Champs Elysée) e quindi da lunedì, sia pure con uno spirito completamente diverso da quello che ci si aspettava, un po’ dello spirito natalizio scenderà su Parigi. Chissà che non serva anche quello a rasserenare un po’ gli animi.