martedì, Dicembre 3
Uno degli allestimenti di Take me, I’m Yours, in mostra fino al prossimo 25 ottobre.

A Parigi sbarca la mostra dove tutto deve sparire. “Prendetemi, sono vostro” è, in effetti, una mostra sconvolgente. Non tanto per l’iniziativa in sé, particolare, certo, ma non originalissima, quanto per la capacità che non puoi non riconoscerle di lasciarti addosso delle domande, alla fine, dopo averla visitata. Domande che hanno a che fare col senso assoluto dell’arte, in qualche misura.

Ma non aspettatevi grandi quadri o opere d’arte di complicatissima realizzazione. In “Take me, i’m yours”, la mostra che resterà aperta fino al prossimo 25 ottobre alla Monnaie de Paris, si parla di arte in termini molto più concettuali, astratti, ma non meno assoluti.

Sì ma, di preciso, di che cosa si tratta? Ecco, proviamo a spiegarlo in parole semplici. Tanto per cominciare, Take me, I’m yours è un’esposizione che permette di portarsi a casa un pezzo (o più pezzi) dell’esposizione stessa. Proprio così. Da qui il titolo, del resto: “Prendetemi, sono vostro”. Quel genere di esposizioni insomma in cui l’arte è collettiva, partecipata, condivisa nel senso letterale del termine. Un tipo di astrattismo artistico che non nasce oggi, piuttosto una ventina d’anni fa, ma che per questa edizione parigina, immaginata da Christian Boltanski e Hans Ulrich Obrist, vede la partecipazione – davvero straordinaria – di un numero incredibile di artisti. Trenta sono infatti quelli coinvolti in questa mostra che mette l’arte al centro di tutto.

Per esempio, in molti conoscono l’istallazione “dispersione” di Christian Boltanski, vale a dire quella immensa pila di panni che l’artista ha “esposto” la prima volta appunto quasi venti anni fa e in cui ogni ospite può scambiare un proprio indumento con uno che compone l’opera d’arte.

Le cartoline con le immagini della Torre Eiffel, anche queste, come tutto nella mostra, saranno “smontabili” e sarà possibile portarsele a casa.

Ecco, in Take me, I’m yours, non si tratta di scambiare vestiti, ma di prendere e fare proprio uno dei tanti “ossi della felicità”, piccoli pezzi d’arte realizzati in perpetuum con una stampante in 3D dall’artista Angelika Markul, oppure di prendere la direzione della porta d’uscita con una delle statuette della Torre Eiffel disegnate da Hans Peter Feldmann, o delle cartoline con l’immagine della dama di ferro, o ancora di portarsi tranquillamente a casa delle fotografie di Wolfang Tillmans. Anche la moglie di John Lennon, Yoko Ono partecipa a questa esposizione e propone al pubblico di condividere il solo elemento che condividiamo già, tutti: una “porzione d’aria”.

Tutte le opere sono proposte gratuitamente a quanti decideranno di prendere parte a Take me, I’m yours, o al più sarà chiesto lo scambio di un dono o, in alternativa una partecipazione simbolica di 2 euro.

Aperta come detto fino al prossimo 25 ottobre, Take me, I’m Yours resterà aperta a la Monnaie de Paris tutti i giorni dalle 11 alle 19 e, il giovedì, fino alle 22.

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