Parigi è la sua storia, e la storia di Parigi è Napoleone. Ecco perché quella in corso di svolgimento in questi giorni (e fino alla fine del mese di agosto) al Museo Carnevalet ha tutta l’aria di essere una mostra che, con la scusa di ricordare le opere e le gesta di uno dei più grandi imperatori di tutti i tempi, ripercorre tappa dopo tappa il processo di espansione di una nazione che per secoli ha dominato politicamente ed economicamente il mondo.
Una mostra originale, dal titolo seducente “Napoleone e Parigi, il sogno di un impero”, che traccia la complessa relazione tra uno statista eccezionale, capace di valicare i confini dei territori conquistati, e una delle più belle città del mondo. Ma al Carnevalet, suggestivo complesso museale nel cuore di uno dei più bei quartieri parigini come Le Marais, non è in mostra soltanto il Napoleone pubblico, quello raccontato sui libri di storia o tramandato attraverso aneddoti e conosciuto per le sue gesta militari, c’è soprattutto uno spaccato dell’uomo privato, dal generale socievole, del condottiero attento ai bisogni della società e del suo popolo, come dimostrano molte delle due azioni a sfondo sociale nella capitale francese.
Più che una mostra, infatti, potremmo definirla una vera e propria retrospettiva che traccia l’evoluzione della carriera politica e umana di Napoleone, dalle tappe parigine della sua giovinezza, fino alla sua seconda abdicazione. Dipinti, modelli, progetti e disegni, reliquie di monumenti scomparsi e cimeli di ogni genere fanno rivivere intensamente lo stile dell’impero napoleonico e la concezione urbanistica dello statista francese. Documenti noti e meno noti che testimoniano il sogno di grandezza della città che animava lo spirito napoleonico attraverso la costruzione di maestosi monumenti.
Molti dei quali ancora oggi è possibile ammirare durante una vacanza nel cuore di Parigi, e che dimostrano come nessuno quanto Napoleone abbia saputo interpretare nella Storia il sentimento, e lo spirito di grandezza, che da sempre anima il popolo francese e, più in generale, gli abitanti della Ville Lumière.