E’ uno dei tanti “riti magici” di questa incredibile città. Nessuno sa quando succederà, né dove, né esattamente perché. Ma sanno che questa cosa delle “cene in bianco” è una delle inspiegabili meraviglie ancora capace di immergere Parigi nell’atmosfera unica della Belle Epoque. Per questo ogni anno è sempre un evento unico. L’ultima, rigorosamente a sorpresa, ha avuto luogo giovedì scorso, negli spazi incantevoli e tirati a lucido dei giardini di Palazzo Reale, a due passi dal Louvre. Circa 10mila persone hanno civilmente “occupato” l’area alla spalle della Comedie Française per dare inizio a questa davvero suggestiva usanza.
Cene. Se dovessero chiedervi di cosa si tratta, potreste rispondere così: cene. Non sbagliereste. Sebbene, subito dopo, sareste costretti a spiegare di che razza di cene particolari si tratta. Tanto per cominciare, come si capisce già dal nome, la prima regola riguarda l’abbigliamento, che deve essere – tassativamente – bianco. Dai vestiti, ai fiori all’occhiello, ai cappelli, ai guanti. Come pure tutto quello che occorre per ornare le tavole: tovaglie, tovaglioli, candele, fiori, tutto.
Seconda regola: la partecipazione è a invito. Considerata dai parigini l’ultimo simbolo di una medio-borghesia piuttosto sgangherata ma non per questo meno dignitosa, per partecipare ad una “Cena in bianco” occorre l’invito di uno dei partecipanti. Come la più bella della favole, poi, e siamo alla terza regola del “gioco”, a mezzanotte tutto deve essere compiuto. Non un minuto di più. E ancora, a dimostrazione di quanto queste “cene in bianco” non siano un bivacco di senza tetto, ma piuttosto l’occasione per una certa élite di riappropriarsi di anno in anno di un angolo simbolico di Parigi, il fatto che al termine i luoghi scelti per la “cena in bianco” devo rimanere possibilmente più puliti di come li si è trovati.
Direte: e il menù? Semplice. Dal momento che spetta agli uomini il compito di occuparsi della logistica, vale a dire farsi carico di sedie e tavoli, è affidato alle donne l’impegno di preparare il cesto con le vivande. Nel quale, ed ecco un’altra regola delle “cene in bianco”, non possono mancare una bottiglia di vino (con particolare attenzione all’annata), una bottiglia di champagne, un antipasto gastronomico e un piatto freddo a scelta.
Dall’anno della sua inaugurazione, il 1988, le “cene in bianco” hanno toccato quasi tutti i luoghi storici di Parigi. Lo scorso anno, questa fiumana di bianco ha letteralmente preso d’assalto sei ponti storici di Parigi, mentre nel 2013 la corte della piramide del Louvre e in passato il Trocadero, cornice perfetta per questi picnic molto, molto chic. Senza dimenticare le edizioni di Place des Vosges, Notre Dame, Champs Elysées e Place de la Concorde.