Edith Piaf , storia del successo di una parigina diventata famosa in tutto il Mondo
Edith Giovanna Gassion nome d’arte Edith Piaf, nata a Parigi il 19 dicembre 1915 e morta a Grasse il 10 ottobre 1963, è stata una cantautrice francese molto apprezzata tra gli anni ’30 e gli anni ’60.
Piaf nasce da una famiglia povera, suo padre di origine normanna era un contorsionista e la madre di origini italiane era una cantante di strada.
Si presume che la madre abbia partorito Edith Piaf per strada al numero civico 72 di Belleville, aiutata da un poliziotto. Adesso in quell’indirizzo c’è una lastra commemorativa inaugurata da Maurice Chevalier.
Visto le condizioni economiche pessime dei genitori, Edith viene lasciata dalla nonna materna, ma solo dopo 2 anni viene affidata alla nonna paterna che viveva nell’ Alta Normandia, dove era proprietaria di una casa di tolleranza. Dopo pochissimo tempo viene colpita dalla cheratite e la nonna decise di portarla a Lisieux dove giaceva Santa Teresa del Bambin Gesù, in modo tale che Edith pregasse per la sua guarigione. Guarita Edith rimane devota a S. Thérèse, infatti quando iniziò ad andare in giro per le tournèe non perse mai occasione di accenderle un cero.
Quando Edith compie 8 anni il padre la riprende con se e la porta a Parigi.
Per guadagnare dei soldi per mangiare, il padre la fa cantare per strada durante le sue esibizioni come contorsionista antipodista.
Nell’adolescenza fonda un duo con Simone Berteaut, detta Momone, esibendosi nelle caserme e per strada.
A soli 17 anni ha una figlia da Louis Dupont, battezzata con il nome Marcelle Carolina Dupont. Edith era costretta a portare con sé la piccolina per strada, quindi a causa del poco mangiare e delle poche cure, visto che non c’erano tanti soldi, a soli 2 anni si ammala di meningite e muore.
Nel 1935 l’impresario Louis Leplée ascolta Edith e colpito dalla sua voce gli organizza un’audizione al “Le Gerny’s”, un cabaret. Da questo momento in poi inizia a cantare sotto lo pseudonimo La Mome Piaf, scelto dall’impresario. Grazie alla sua voce capace di tantissime sfumature, le sue interpretazioni passavano da toni dolcissimi e di tenerezza a toni aggressivi ed aspri, divenne famosa in tutta Parigi.
Nel 1936 stipula un contratto con la casa discografica Polydor e pubblica il suo primo album “Les Momes de la cloche”, con il nome di Edith Piaf.
Da questo momento in poi inizia il suo vero successo, con canzoni che entreranno nella storia della musica francese.
Nel 1937 stipula un contratto con il teatro ABC.
Nonostante non fosse una bellezza classica, il suo fascino la resa donna molto ambita. Inizia ad avere relazioni con personaggi famosi nel mondo dell’arte, della filosofia, della musica e della letteratura francese, alcuni ricordiamo lo stesso Raymond Asso, Paul Meurisse, Norbert Glanzberg, Charles Aznavour, Jean Cocteau e tanti altri.
Finita la relazione con Asso, Edith decide di cambiare impresario ed assume Lous Barrier ed anche con lui ha una storia d’amore.
Negli anni della seconda Guerra Mondiale, Edith canta per i soldati tedeschi che occupavano la Francia.
In quel periodo, precisamente nel 1944 si innamora di Yves Montan. Con lui oltre a cantare insieme al Moulin Rouge, registrano una canzone “Cèest merveilleux” tratta dal film “Etoile sans lumiére”.
Anche questa storia d’ amore nel giro di poco tempo finisce.
Nel 1945 Edith Piaf cambia casa discografica e stipula un contratto con la Pathé.
Sempre nel 1946 La Piaf parte per una tournèe negli Sati Uniti, dove si esibirà alla Constitution Hall.
Nel 1947 ritorna negli Stati Uniti per esibirsi alla Paly House ed al Versailles di New York, dove vanno a sentirla Orson Welles, Charles Boyer e Marlene Dietrich.
Nel 1948 la Piaf conosce il campione dei pesi medi Marcel Cerdan. Si innamorano ed iniziano una relazione, anche se lui è sposato e con 3 figli. Purtroppo questa relazione dura pochissimo, perché il 28 ottobre 1949 l’aereo in cui si trovava Cerdan precipita sulle Azzorre. Sicuramente Edit non è fortunata in amore, nonostante le tante storie avute alla ricerca dell’ Amore per sempre.
Lo stesso giorno della morte di Cerdan, dopo aver assunto tantissimi medicinali, Piaf volle cantare ugualmente dedicandogli tutta la sua esibizione, specialmente la canzone “Hymne à l’amour”, dicendo “Questa sera canto solo per Marcel, solo per lui…”. Durante l’esibizione di “Hymne à l’amour”, Piaf cade a terra perdendo i sensi ed in preda alla depressione.
Si ammala di artrite reumatoide che gli causo fortissimi dolori costringendola ad assumere la morfina per il resto dei suoi anni.
Continua a cantare ed a scrivere canzoni, che diventeranno dei classici come “Les amants”, “Les histoires du coeur”, “Le vagabound” e tantissime altre.
Edith Piaf è una donna fisicamente minuta che canta inni d’amore e che ha bisogno d’amore.
Nel 1952 si sposa con il compositore Jacques Pills e la sua testimone di nozze è Marlene Dietrich.
Nel 1953 con l’aiuto del marito cerca di disintossicarsi dalla morfina, senza smettere di cantare.
Nel 1955 si esibisce all’Olympia, il tempio parigino della musica, poi parte di nuovo per gli Sati Uniti per esibirsi a New York alla Carnegie Hall, dove per oltre 7 minuti ci sarà una standing ovation.
Nel 1956 divorzia dal marito Jacques Pills.
Viene invitata di nuovo ad esibirsi all’Olympia, dove le sue esibizioni durano fino alla primavera del 1961.
Nel 1961 si sposa con Theophanis Lamboukas, alias Théo Sarapo, con cui aveva inciso la canzone “A’ quoi ca sert l’amour”.
Edith Piaf ha una broncopolmonite e quando guarisce insieme al marito decidono di passare insieme la sua convalescenza nel sud della Francia a Grasse, ma purtroppo Edith ha una ricaduta fatale, viene trasportata a bordo di un ambulanza a Parigi, città dove voleva morire.
Muore quindi Edith Piaf il 10 ottobre 1963.
Al suo funerale parteciparono migliaia di persone, la sua salma fu deposta nel cimitero parigino delle celebrità, il Pére Lachaise.
La città di Parigi gli ha dedicato una piazza e recentemente una statua nel 20.mo arrondissement.
Nel 1982 l’astronoma sovietica Ljudmila Geogjevna Karachina ha scoperto un nuovo asteroide chiamandolo Edith Piaf.
Oggi possiamo ripercorrere la vita di Edith Piaf in una mostra in suo onore