Tra le grandi capitali europee Parigi è senza dubbio quella con più segreti, leggende metropolitane e messaggi nascosti ad ogni angolo della città. E Saint Sulpice, seconda cattedrale parigina dopo Notre Dame, rappresenta a tutti gli effetti il simbolo indiscusso del mistero che avvolge da sempre la Ville Lumière. I segreti di Saint Sulpice sono infatti qualcosa che a Parigi si tramanda di generazione in generazione. Decine e decine poi gli artisti di tutte le epoche che non hanno saputo resistere al richiamo di questi misteri contribuendo a tramandare nel tempo, seppure a modo loro, alcuni di questi segreti di Saint Sulpice. Spesso considerata come una chiesa disgraziata, Saint Sulpice ha infatti per molto tempo sofferto il disamore di parigini e dei turisti in vacanza da queste parti. Salvo vivere quella che siamo portati a considerare una “seconda giovinezza” solo negli ultimi anni, da quando cioè la città e il grande pubblico sembra aver riscoperto il fascino indiscusso di questa perla ricca di storia.
Perché una cosa è certa, arrivando in Place Saint Suplice da rue des Rennes (Metro Saint Sulpice), il colpo d’occhio con questa cattedrale con più di 700 anni di storia mette i brividi. Indebolita (e imbruttita) dallo scorrere del tempo, l’ossidazione e l’inquinamento, nel 2011 l’edificio è stato infatti interessato da un restauro faraonico costato qualcosa come 28 milioni di euro. Denaro ben speso, tuttavia, a giudicare dal magnifico stato di conservazione in cui oggi versa la cattedrale. E insieme alla bellezza, questo lavoro ha contribuito a quanto pare a salvaguardare anche l’integrità dei segreti di Saint Sulpice.
Segreti divenuti di dominio pubblico solo nel 2003, vale a dire con l’uscita nelle librerie prima e nei cinema poi de “Il Codice Da Vinci”, libro di Dan Brown (da cui Ron Howard ha tratto l’omonimo film) che meglio di altri ha saputo celebrare la bellezza di questo edifico antichissimo e al tempo stesso accrescere il fascino per i segreti di Saint Sulpice.
Tuttavia, contrariamente a quanto affermato nel romanzo dello scrittore americano, ci sono aspetti di Saint Sulpice molto meno segreti di quanto non si voglia far credere. A cominciare dalla “leggenda” del “Meridiano di Saint Sulpice”. Non corrisponde al vero, infatti, che il meridiano visibile all’interno di Saint Sulpice si fonde con quello di Parigi, e soprattutto non è mai stato utile a determinare la longitudine di un punto del globo terrestre, circostanza invece raccontata nel libro. Al contrario, il meridiano di Saint Sulpice è funzionale ad uno degli elementi di maggiore bellezza della cattedrale: lo Gnomone del XVIII Secolo ancora divinamente conservato all’interno della chiesa.
Molto più semplicemente di quanto invece lascito intendere nel libro, infatti, si tratta di un obelisco in marmo bianco alla cui base è tracciata una linea in bronzo e che consentiva nel 1727, anno dell’installazione, di determinare con precisione l’equinozio di primavera, quindi la data della Pasqua (che cadeva la prima luna piena successiva all’equinozio stesso). Almeno con lo gnomone, l’esoterismo voluto da Dan Brown davvero non c’entra.
Uno dei tanti segreti di Saint Sulpice è poi quello legato al meraviglioso e gigantesco organo in rovere che sovrasta l’ingresso della cattedrale. Un mistero legato soprattutto alle tecniche utilizzate per realizzare una così grande opera proprio all’interno di una chiesa così discussa.
Senza inoltre dimenticare le tantissime leggende dovute ai ritrovamenti di una quantità incredibile di ossa durante i lavori di restauro. Un ritrovamento che per molti parigini sarebbe la prova delle tante dicerie sulle pratiche “sataniche” effettuate all’interno della cattedrale (che per molti anni ha ospitato una comunità sacerdotale molto restia ai protocolli classici imposti dalla chiesa) ma che, per molti esperti, non sarebbe dovuto altro che al fatto che un tempo, sull’area in cui oggi sorge la cattedrale, un tempo era stato realizzato un cimitero. Non lontano dalla piccola chiesa sulle ceneri della quale poi nacque la chiesa per come la conosciamo oggi. Ma quanto basta, insomma, per accrescere uno dei tanti casi legati ai segreti di Saint Sulpice.
Senza dubbio una di quelle tappe da inserire nella visita guidata di Parigi in compagnia di una delle nostre guide italiane.